ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: TERZO TRIMESTRE GLOBALMENTE IN LEGGERO CALO (-5,8%)
RIDUZIONE DEGLI ORDINI ESTERI (-6,8%) - CRESCITA COSTANTE DEGLI ORDINI INTERNI (+11%)
Con il Piano Nazionale Industria 4.0 le autorità di governo hanno riportato la manifattura al centro dell’agenda del Paese
Nel
terzo trimestre 2016, l’indice degli ordini di macchine utensili,
elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER
PRODURRE, ha registrato un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Proprio come era accaduto nel secondo trimestre
del 2016, il risultato è stato determinato dal negativo andamento dei
mercati esteri.
L’indice degli ordini esteri ha segnato un
arretramento del 6,8% rispetto al periodo luglio-settembre 2015,
evidenziando la debolezza della domanda internazionale rilevata già
dagli ultimi dati di export disponibili.
Infatti, anche secondo
l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT relativa ai primi sette mesi del
2016 (ultima rilevazione disponibile), le esportazioni di macchine
utensili italiane sono diminuite del 4,7%. A fronte dell’incremento
delle vendite in Germania (+9,6%), Francia (+37,4%), Polonia (+5,8%),
rallentano le vendite negli Stati Uniti (-7,9%) secondo mercato di
sbocco e Cina (-16,8%) terza area di destinazione del made in Italy di
settore.
Prosegue invece il trend positivo degli
ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico
risultati, nel periodo considerato, in crescita dell’11%. Si tratta del
tredicesimo trimestre consecutivo di incremento, a conferma del positivo
momento che caratterizza il mercato italiano come d’altra parte
evidenziano i riscontri della 30.BI-MU/SFORTEC INDUSTRY, la biennale
della macchina utensile che si è tenuta all’inizio di ottobre a
fieramilano Rho.
Oltre 62.000 ingressi, il 6% in più di visite
da parte di operatori professionali rispetto all’edizione precedente,
1.076 imprese espositrici e 90.000 metri quadrati di superficie
espositiva totale. Questo è il bilancio della 30.BI-MU/SFORTEC INDUSTRY
che, per prima in Italia, ha messo in scena le tecnologie di Industria
4.0 applicate alle macchine utensili.
Massimo Carboniero,
presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha dichiarato “il leggero
rallentamento evidenziato dall’indice, certo, non può far piacere:
alcuni importanti mercati esteri risultano in calo, come nel caso degli
Stati Uniti impegnati nel rush finale delle elezioni, altri in
rallentamento come la Cina e, infine, alcuni in difficoltà come la
Russia. Non siamo però preoccupati perché la nostra storia ci insegna
che i costruttori italiani sono abili nel riorientare l’offerta verso le
aree più vivaci. A partire, questa volta, proprio dall’Italia che sta
vivendo un periodo decisamente positivo: la domanda di macchine utensili
corre, determinata dalla necessità di rinnovare gli impianti produttivi
del paese e sostenuta da alcuni provvedimenti, quali la Nuova Sabatini e
il Superammortamento”.
“L’efficacia di queste misure, dimostrata
anche dalle rilevazioni svolte da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - ha
continuato il presidente Massimo Carboniero - ha convinto le autorità di
governo a trasformarle nei pilastri del Piano Nazionale Industria 4.0,
inserito nella Legge di Stabilità per il 2017”.
“Conferma del
Superammortamento al 140% per acquisti in macchinari, rifinanziamento
della Nuova Legge Sabatini, introduzione dell’Iperammortamento al 250%
per investimenti in tecnologie innovative, incremento dal 25% al 50% del
credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo sono i
punti cardine del Piano che finalmente riporta la manifattura al centro
dell’agenda del paese”.
“In questo senso - ha concluso Massimo
Carboniero - il Piano Nazionale Industria 4.0 è un vero strumento per il
rilancio della competitività del nostro sistema industriale.
L’associazione concorda pienamente con l’azione del Governo che ha
deciso di supportare il manifatturiero con misure concrete a sostegno
sia della domanda che dell’offerta di tecnologia. In altre parole,
queste misure premieranno tutte le imprese virtuose: quelle che vogliono
investire, ovvero la domanda, poiché godranno di importanti sgravi
fiscali, e quelle che fanno innovazione, dunque l’offerta, poiché, di
conseguenza, troveranno un mercato più vivace e ricettivo e potranno
contare sul credito di imposta per l’attività di ricerca e sviluppo”.