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Acciaio: un 2022 anomalo per prezzi e scorte
Nel primo semestre il mercato è stato condizionato da spinte esogene, ma sarebbe vicina una normalizzazione. Se ne è parlato nel webinar di siderweb – La community dell’acciaio “MERCATO & DINTORNI”

Nel primo semestre il mercato dell’acciaio è stato segnato da spinte esogene (guerra in Ucraina, caro energia e materie prime), che hanno provocato forti anomalie su prezzi e domanda. siderweb – La community dell’acciaio lo ha analizzato nel webinar “MERCATO &DINTORNI” che si è tenuto questa mattina.
 
Il prezzo del rottame ferroso, dopo i forti rincari visti nel 2021, da metà aprile a oggi è crollato, perdendo circa 230 euro la tonnellata e tornando inaspettatamente sui livelli di dicembre 2020. A livello internazionale, il rottame turco, che solitamente anticipa i movimenti di quello italiano, ha già rimbalzato e riguadagnato circa 40 dollari la tonnellata, dopo i decisi cali durati da metà aprile a giugno (-335 dollari la tonnellata). «Al momento non è ancora chiaro se si tratta di un “rimbalzo tecnico” o di un cambio di trend» ha sottolineato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari.
 

Passando ai prodotti finiti, l’evoluzione dei prezzi di coils a caldo e lamiere da treno «mostra anomalie negli ultimi due anni. La prima è il maggior costo dei coils rispetto alle lamiere da treno nel corso del 2021, elemento che non è legato a motivi industriali; la seconda è relativa agli ultimi due-tre mesi, quando il gap tra il prezzo delle lamiere e quello dei coils è salito fino a 500 euro la tonnellata, un livello insostenibile». Quanto ai prodotti lunghi, «dall’inizio della guerra in Ucraina si è registrato un incremento fuori scala del differenziale tra i prezzi del tondo per cemento armato, delle travi e dei laminati mercantili». Si registra un’anomalia anche nelle scorte: tra aprile e maggio, i magazzini dei coils hanno visto un destoccaggio fuori misura, che ha riportato molto in basso i livelli dei volumi.
 
Tutte anomalie che, secondo Ferrari, «contribuiscono a nascondere la vera entità della domanda di acciaio. Se prendiamo in considerazione le previsioni di fine 2021, il sottostante dovrebbe essere positivo, anche se l’inflazione dei prezzi potrebbe aver distrutto parte della domanda. Bisognerà attendere, ora, la fine di questa situazione estrema per toccare con mano il consumo. Non mi aspetto che ciò possa accadere a luglio. È più probabile che ci siano segnali di riequilibrio del sistema a partire da settembre».
 
PAROLA AGLI OPERATORI – «Il primo semestre si chiude in modo positivo per il nostro gruppo – ha dichiarato Eufrasio Anghileri, amministratore delegato di Eusider –. C’è stato un riequilibrio dei picchi speculativi delle quotazioni e del sistema domanda-offerta, dopo un primo trimestre di richieste particolarmente alte. Pertanto, oggi siamo tornati a una normalità sia delle quotazioni che della domanda». Eusider, inoltre, ha chiuso l’acquisizione di Metall Steel tramite la sua controllata Eusider Metaltubi: è nata la Metall Steel Metaltubi. «Ipotizziamo che la nuova realtà possa vendere 100mila tonnellate l’anno di acciaio, per un fatturato di 150 milioni di euro. È un’operazione conclusa da pochi giorni, di cui siamo molto soddisfatti» ha aggiunto Anghileri.
 
«Il primo semestre – ha spiegato Marco Sbaraini, direttore commerciale acciai per l’edilizia del Gruppo Feralpi – è stato positivo sul fronte della marginalità. Per la seconda metà dell’anno ci auguriamo che il mercato ritrovi il proprio equilibrio e che ciò consenta di recuperare parte dei volumi persi soprattutto nel secondo trimestre. Sono fiducioso che il 2022 potrà essere in linea con il 2021».