MACCHINE PER IL LEGNO: ANCORA UN TRIMESTRE POSITIVO
Nel periodo aprile-giugno gli ordini crescono del 21,2 per cento.
La
situazione è decisamente cambiata: nel mondo delle tecnologie per la
lavorazione del legno e dei suoi derivati si respira da tempo un clima
diverso. Ne è una riprova il risultato della consueta indagine
congiunturale realizzata dall’Ufficio studi di Acimall, l’associazione
confindustriale di settore, da cui emerge che nel secondo trimestre 2016
gli ordini sono cresciuti del 21,2 per cento rispetto all’analogo
periodo dello scorso anno. Il trend positivo degli ultimi periodi,
dunque, prosegue, sempre determinato dal traino dei mercati esteri, i
cui ordini crescono del 17,2 per cento. Molto buona, in termini
percentuali, anche la dinamica della domanda italiana (più 30,4 per
cento), che però risente ancora e fortemente dei record negativi degli
anni di più profonda crisi.
“Ancora una volta rileviamo una
sostanziale differenza fra Italia ed estero”, commenta Dario Corbetta,
direttore Acimall. “Il mercato italiano cresce e anche in modo
percentualmente molto soddisfacente, per quanto i livelli pre-crisi
rimangano ancora lontani. All’estero, invece, siamo già tornati ai
volumi di prima del 2008 e tutto indica che sia una tendenza destinata a
durare”.
L’ottimismo non guasta, anche se ai dati
dell’osservatorio Acimall bisogna dare la giusta interpretazione: “Da
quanto emerge dalle dichiarazioni del nostro campione di imprese risulta
evidente la necessità di alcuni distinguo”, aggiunge Corbetta.
“L’ottimo andamento delle nostre tecnologie è vissuto in modo
decisamente più rilevante dai grandi gruppi, dalle realtà di maggiore
dimensione. Le nostre imprese devono trovare il modo di lavorare
insieme, di integrarsi, perchè solo potendo contare su dimensioni
aziendali maggiori è possibile raggiungere in modo efficace quei nuovi
mercati che rappresentano la reale opportunità di questa stagione
economica”.
Tornando ai dati dell’indagine Acimall possiamo
aggiungere che, in termini generali, la variazione del fatturato
rispetto ai primi tre mesi del 2016 è del 9,9 per cento: il carnet
ordini è pari a 3 mesi e i prezzi hanno registrato una variazione
dell’1,4 per cento dal primo gennaio a oggi.
Secondo l’indagine
qualitativa il 47 per cento degli intervistati indica un trend di
produzione positivo, il 47 per cento stabile, il 6 per cento in calo.
Occupazione stazionaria secondo il 59 per cento del campione, in aumento
per il 35 per cento, in diminuzione per il restante 6 per cento.
Le
giacenze risultano stabili dal 70 per cento delle interviste, in
aumento per il 18 per cento e in diminuzione nel restante 12 per cento.
Per
quanto concerne l’immediato futuro ci affidiamo alla indagine
previsionale, dalla quale emerge un certo ottimismo sul 2016: il 47 per
cento degli intervistati crede in una crescita ulteriore degli ordini
dall’estero, mentre per il 53 per cento resteranno stazionari (saldo
pari a 47). Di diverso tono il sentiment per il mercato nazionale, in
calo per il 6 per cento del campione, stabile per il 71, in crescita
per il 23 per cento (saldo pari a 17).